Sono genitori di 13 figli, ma sono finti! La storia di Jess che ha speso migliaia di euro per allevare delle bambole

Sembra una storia surreale eppure Jess ha investito tutto nella vita per delle bambole che assomigliano a bambini veri, una passione particolare. Scopriamola insieme.

Probabilmente non si tratta di una notizia nuova per tutti, perché a qualcuno sarà capitato di finire in un lato ‘oscuro’ di Tik Tok, dove le persone si prendono cura non di bambini ma di bambole. Per quanto all’inizio l’idea possa sembrare sconcertante, in realtà approfondendo la questione si può facilmente comprendere che non si tratta di bambole normali.

Jess e le sue bambole
Jess e le bambole reborn. Sono diventate ben tredici-credit Instagram @rebornsofjess- Newsmania.it

Sempre più adulti diventano letteralmente ossessionati per le bambole chiamate Reborn.  Sembrano bambini veri con lineamenti e pelle somigliante ai piccoli in carne e ossa. Hanno creato una vera e propria nicchia di appassionati che passa il tempo a ‘giocare’ con questi bambini come se fossero reali, portandoli a spasso nel passeggino ma anche cullandoli e comprandogli vestiti veri. Si tratta di bambole da costi esorbitanti, possono arrivare anche a migliaia di euro.

La storia di Jess Ellis e Avery Raassen: cosa sono le bambole reborn e perché sono diventate la loro ossessione

Adesso a diventare virale è la storia di Jess Ellis e il suo compagno Avery Raassen. Jess ha raccontato di aver iniziato a collezionare bambole reborn durante il 2020, con lo scoppio della pandemia: si sentiva molto sola. L’idea di poter accudire dei bambini la rilassava e la faceva rimanere di buon umore. Dopo il primo acquisto si è sviluppata una vera e propria ossessione che ha portato la coppia a raggiungere la cifra di ben 13 bambole.

Le bambole reborn stanno dilagando sempre di più
Le bambole rebor sono identiche ad un neonato reale- credit Instagram @rebornsofjess – Newsmania.it

“Adoro guardarli e sì, a volte puoi illuderti di pensare che siano reali”, ha spiegato Jess. Quando lei accudisce queste bambole ha la sensazione che siano davvero come figli, ed è proprio su questo punto che viene da interrogarsi cos’è che faccia scattare questa ’sostituzione’.

Probabilmente a livello inconscio l’idea di potersi prendere cura di bambole è allettante perché soddisferebbe il desiderio di avere figli, senza doverli avere davvero. Reiterando poi alcune azioni che si svolgono quando si hanno figli, come per esempio il cambio pannolino o il cambio dei vestiti; in questo modo si riuscirebbe anche a sognare in un certo senso come sarebbe.

Ovviamente dovrebbe esserci un limite invalicabile per evitare che tutto ciò diventi un’ossessione, altrimenti si potrebbe entrare in un loop dal quale poi diventerebbe difficile uscire.

Sui social però è possibile navigare su un’infinità di profili che dedicano anni e anni alla cura di queste bambole, come se fossero davvero bambini, si tratta di un fenomeno non ancora molto chiaro che lascia ancora molta curiosità. Di solito chi diventa collezionista poi passa alla produzione propria, imparando a costruire le bambole da zero, proprio come Jess.

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