Occhio a non usare questo tipo di collare col vostro cane, la Costituzione lo ha vietato: così rischiate parecchio. Controlla bene qual’è.
Il cane viene da sempre definito il migliore amico dell’uomo. È quel compagno di vita che non ci lascia mai, che ci segue e che ci sarà sempre fedele. Averne uno comporta però anche importanti responsabilità. A partire dalla sua educazione, per poi passare all’alimentazione, a portarlo fuori per fare i bisogni e a dargli tutto l’affetto possibile.
Ci sono anche alcune leggi e norme definite dalla Costituzione che vanno sempre rispettate. Sia per l’incolumità del vostro amico a quattro zampe che per non rischiare nulla a livello di sanzioni pecuniarie. Di recente, è stata introdotta una nuova legge che va a riguardare la scelta del collare per il vostro cane. Ce n’è uno che è severamente vietato, se lo utilizzate potreste rischiare grosso!
Collare del cane, questo è stato vietato dalla Costituzione
C’è una nuova legge della Costituzione diventata ufficiale solo poche settimane fa e che vieta l’utilizzo di determinati collari per i vostri cani. State attenti a non utilizzarli più, perché potreste rischiare grosso non solo per l’incolumità dei vostri animali ma anche per le vostre tasche.
Lo scorso 28 agosto 2023, infatti, la terza sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza 35843/2023 ha vietato l’utilizzo dei guinzagli e collari antiabbaio per i cani. La pena è di circa 3mila euro di multa, ecco perché è tassativo evitarne l’uso. “Questi dispositivi non sono assolutamente in linea con le caratteristiche etologiche del cane” hanno spiegato i giudici del Palazzaccio.
Questi dispositivi sono di norma dotati di due pioli di metallo a contatto diretto con il collo dell’animale. Che vanno ad emettere scosse elettriche a ogni vibrazione delle corde vocali del cane e che provocano dolore. Così da indurlo a non abbaiare. Questo collare può essere controllato a distanza con un telecomando, da azione in un qualsiasi momento dal padrone del cane.
Il verdetto è arrivato dal Tribunale di Treviso alla Corte d’Appello ed ora è stato reso definitivo e non più discutibile dalla Cassazione. Dunque state molto attenti a non utilizzarli più per non rischiare nulla. “Gli impulsi elettrici produttivi di quelle gravi sofferenze integrano il contestato reato di detenzione dell’animale in condizioni incompatibili con la sua natura“ ha concluso la Cassazione, riferendosi ai dispositivi sopracitati.
