Per venire incontro alle famiglie con anziani o bambini piccoli c’è una nuova proposta sul tavolo. Parte dall’associazione Assindatcolf e riguarda badanti e babysitter.
In un nucleo familiare dove entrambi coniugi lavorano, la presenza di figli ancora piccoli o di parenti anziani comporta la necessitò di avvalersi di un aiuto esterno e competente. Badanti e babysitter però non sono così economiche e l’assistenza familiare è un lavoro che impegna anche per tutto il giorno. Così per spendere di meno non sono poche le famiglie che optano per la retribuzione in nero.

In questo modo si evita di dover versare i contributi per la persona che si assume e al tempo stesso la badante o la babysitter non hanno bisogno di pagare le tasse sul loro reddito. A una prima occhiata pare quindi conveniente per entrambe le parti, ma il problema arriva sul lungo periodo. Infatti è difficile che queste figure possano andare in pensione non avendo accumulato contributi.
Molte colf e babysitter sono giunte a questa conclusione e il risultato è che trovarne di disponibili stia diventando complicato e le figure rimaste hanno un costo più alto. Quest’anno la spesa media mensile per l’assistenza familiare ammonta a più di 1.200 euro per famiglia. Così dall’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico (Assindatcolf) è arrivata una nuova proposta.
Un bonus badanti e babysitter per detrarre tutte le spese
Se dovesse passare la misura comporterà per i datori di lavoro la possibilità di dedurre totalmente i costi dovuti alla retribuzione delle figure che forniscono assistenza ai bambini e agli anziani. Come sottolinea Assindatcolf non si tratta di spese a cui si può rinunciare a meno che uno dei coniugi rinunci al suo lavoro e perdendo quindi una fonte di entrate. Se neppure questo dovesse bastare, si dovrebbe pensare a un vero e proprio bonus.

Secondo l’associazione la vera soluzione sarebbe infatti un Assegno Unico più sostanzioso oltre all’ampliamento della prestazione universale per la non autosufficienza. Le famiglie avrebbero più disponibilità economica per permettersi una o più figure assistenziale e al contempo si potrebbe combattere il lavoro in nero.
Senza un contratto o dei pagamenti tracciati è facile anche che la babysitter e la colf spariscano da un giorno all’altro in quanto non vincolate in modo formale all’incarico. Molti anzi le considerano mansioni di ripiego in attesa di un lavoro migliore e non una professione stabile.