Pensioni più ricche se si rinuncia a Quota 103: la verità sull’assegno INPS con accredito mensile

Importante novità riguardo alle pensioni: è previsto un bonus per chi rinuncerà a Quota 103. Vediamo tutto nei dettagli.

Per chi avesse dubbi se accedere o no alla pensione con Quota 103, arriva il nuovo bonus del Governo a dare una risposta definitiva. Sono previsti incentivi per rinunciare alla pensione anticipata. Il Governo di Giorgia Meloni ha introdotto Quota 103, una misura di prepensionamento che permette di lasciare il lavoro a 62 anni con un requisito contributivo minimo di 41 anni.

pensioni più ricche
Pensioni più ricche se si rinuncia a Quota 103: la verità sull’assegno INPS con accredito mensile-Newsmania.it

La misura è nata per rimpiazzare Quota 100, opzione nata nel 2019 su spinta della Lega ma cancellata nel 2021. Con Quota 100 si poteva accedere alla pensione anticipata sempre a 62 anni ma con solo 38 anni di contributi. Non solo: Quota 103 è stata introdotta come misura “ponte” in attesa di poter estendere a tutti Quota 41.

Purtroppo, nonostante le aspettative degli elettori di Centrodestra, non sarà possibile estendere a tutti Quota 41 nel 2024 per mancanza di risorse economiche. Pertanto, anche per il prossimo anno, tale misura resterà destinata solo a disoccupati, invalidi almeno al 74%, addetti a mansioni gravose. Mentre Quota 103 verrà riconfermata e con importanti novità.

Quota 103: più soldi in busta paga a chi rinuncia

Come visto Quota 103 prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata a soli 62 anni e con almeno 41 anni di contributi. Ma per mettere un freno alle uscite anticipate dal lavoro, il Governo Meloni ha introdotto un bonus per chi rinuncerà al prepensionamento.

come funziona quota 103
Conviene andare in pensione prima per avere più soldi?-Newsmania.it

Chi, nonostante abbia raggiunto i requisiti per poter accedere alla pensione anticipata con Quota 103, deciderà di continuare a lavorare fino a 67 anni, in questi cinque anni sarà premiato con un bonus: il bonus Maroni. Questo bonus prevede che, dai 62 anni fino ai 67, il lavoratore riceva in busta paga il 9,19% in più di stipendio. Questo 9,19% corrisponde alla quota che ogni dipendente versa ogni mese all’Inps per i contributi previdenziali.

Pertanto chi comunicherà all’Inps la volontà di rinunciare ad andare prima in pensione con Quota 103, avrà una busta paga più ricca per ben 5 anni. Passati questi 5 anni potrà poi accedere alla sua pensione di vecchiaia ordinaria la quale, tuttavia, sarà un po’ più bassa perché quel 9,19% di contributi che il lavoratore riceverà in busta paga sotto forma di denaro, nessuno li verserà.

Quindi anche se il dipendente aspetterà fino a 67 anni per andare in pensione si troverà con meno contributi e, di  conseguenza, con un assegno previdenziale leggermente più basso. Del resto, tuttavia, anche accedere alla pensione anticipata a 62 anni con Quota 103 presenta degli svantaggi. L’importo dell’Assegno previdenziale infatti non può mai superare il quintuplo dell’importo delle pensioni minime.

Non solo: se una persona, per arrotondare la pensione, volesse tornare a lavorare, non potrà farlo finché non avrà raggiunto 67 anni. Nonostante non sia una misura particolarmente vantaggiosa, tanti durante il 2023 hanno scelto di andare in pensione con Quota 103 e, per questo motivo, il Governo ha introdotto aumenti in busta paga per chi, invece, resterà al lavoro.

Impostazioni privacy