Scontrini pazzi, come evitare fregature: la mini-guida dell’UNC per difendersi dalla trappole

Abbiamo appena superato l’estate degli “scontrini pazzi”. Oggi l’Unione Nazionale Consumatori ci dà una guida per difenderci dai furbetti

L’estate 2023 che ci siamo appena messi alle spalle sarà ricordata anche come l’estate degli scontrini pazzi. Una corsa, a volte per avere un po’ di visibilità, nel postare i prezzi praticati da alcuni ristoranti. A volte diciture davvero folli: ecco i consigli dell’Unione Nazionale Consumatori per salvarsi da possibili truffe.

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Scontrini pazzi, come evitare fregature: la mini-guida dell’UNC per difendersi dalla trappole-Newsmania.it

Alcune immagini hanno fatto il giro del web e sono diventate virali. Di altri casi, invece, si è occupata anche la televisione. Dai due euro in più per il basilico sulla pizza, al sovrapprezzo per dividere un toast o per avere un piattino vuoto. Alcuni esercenti hanno praticato queste e altre maggiorazioni, esponendosi quindi alle critiche e, in alcuni casi, al pubblico ludibrio.

Altre volte, invece, sono stati i clienti a esagerare, probabilmente incuriositi dalla celebrità avuta da alcuni casi, hanno provato a pescare il jolly, qualche volta esagerando e facendo loro, viceversa, una figuraccia. Ma sicuramente le degenerazioni sono esistite. Per questo oggi l’Unione Nazionale Consumatori ha divulgato una vera e propria mini-guida per non farsi fregare. Ecco i suggerimenti.

La mini-guida per difendersi dagli scontrini pazzi

L’Unione Nazionale Consumatori ha pubblicato un ebook dal titolo “Ristoranti, regole, diritti e doveri”, dopo l’ondata di casi di ristoratori ed esercenti furbacchioni dell’estate appena trascorsa. La prima indicazione che l’Unione Nazionale Consumatori dà riguarda stoviglie e piatti: non possono essere addebitati, perché fanno parte del coperto. 

Ogni locale, poi, ha la sua politica sulle mezze porzioni: o non vengono servite o non vengono fatte pagare la metà. Tutto legittimo, purché la questione sia segnalata preliminarmente. Discorso poi molto ampio sulle stoviglie rotte. Un bravo esercente non le farebbe pagare al cliente come mossa di marketing, ma qualora dovessimo trovare un qualsiasi importo, chi stabilisce il prezzo di un oggetto che, verosimilmente, sarà un po’ usurato dall’utilizzo?

cosa può decidere l'esercente
Cosa possiamo effettivamente trovare come sovrapprezzo nello scontrino-Newsmania.it

Tra le regole d’oro segnalate poi dall’Unione Nazionale consumatori abbiamo l’obbligo di esporre i prezzi sui menù, ovunque essi siano ubicati. È inoltre legale stabilire prezzi più alti per l’asporto, ma anche in questo caso, tutto va segnalato in maniera visibile.

Sugli importi, il ristoratore può stabilire il prezzo che vuole, anche operando distinzioni tra pranzo e cena. In caso di non ottemperanza di una tra queste indicazioni, il cliente può fare la segnalazione alla Polizia municipale o alla Guardia di finanza. 

Quanto ai piatti, i ristoratori devono annotare sui menù, su appositi registri, cartelli o altri sistemi tecnologici utilizzati, tutti i piatti che potrebbero contenere allergeniCosì come è obbligatorio indicare sul menù ed eventualmente ripeterlo a voce se i prodotti forniti sono surgelati. Per ciò che concerne il coperto: il ristoratore può addebitarlo, mentre il pane non è compreso e va indicato sullo scontrino con una voce a parte. 

Infine (molto comune nei festeggiamenti dei compleanni): il ristoratore può impedire al cliente di portare una torta da casa per festeggiare un evento perché non è tenuto ad assumersi la responsabilità di servire alimenti portati dall’esterno, di cui non conosce la qualità e le modalità di produzione e che quindi potrebbero provocare intossicazioni o allergie.

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