Temu, la verità dietro acquisti così economici: tutto quello che c’è da sapere

Sempre più persone stanno usando questa nuova app di e-commerce per sfruttare le sue offerte, ignorando i possibili rischi.

Negli ultimi mesi è diventato molto noto anche in Italia il servizio di Temu, una nuova azienda di e-commerce che sembra offrire merci di valore a prezzi veramente bassi. Il suo familiare logo arancione è comparso in poco tempo su praticamente qualsiasi sito internet che l’utente visiti. E se molti di loro all’inizio si rifiutavano di credere a quei prezzi scandalosamente bassi, le preoccupazioni sono state presto abbandonate quando si sono visti arrivare a casa collane “d’oro” a 1 dollaro o abiti da sposa per 23 dollari.

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Temu, la verità dietro acquisti così economici: tutto quello che c’è da sapere-Newsmania.it

E chi crede che ci sia qualcosa di poco chiaro in tutto questo, chiaramente non sbaglia. L’app è apparsa sulla scena e-commerce americana a settembre 2022 ed è ben presto diventata il download più popolare negli Stati Uniti. Diversi analisti hanno quindi messo sotto la lente d’ingrandimento il lavoro di Temi. La guru della tecnologia Kim Komando ha pubblicato negli scorsi mesi un rapporto in cui mette in luce tutti i problemi di sicurezza, affidabilità e privacy di Temu.

Consumatori e istituzioni fanno bene a preoccuparsi di Temu

Il primo aspetto che Komando è ovviamente legato alla protezione dei dati personali. Temu è posseduta dalla PDD Holdings, una compagnia che negli anni scorsi aveva sviluppato un app che era stata bannata da tutti i digital store. L’app in questione si chiamava Pingduoduo ed era dotata di un codice di sviluppo maligno che sfruttava le vulnerabilità dei telefoni degli utenti per accedere a tutti i loro dati sensibili.

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Fai attenzione quando acquisti su Temu-Newsmania.it

Non solo informazioni personali di base come nome, indirizzo, numero di telefono e data di nascita, ma anche i profili sui social media, la posizione GPS e le abitudini d’acquisto. In sostanza, il motivo per cui Temu riesce a mantenere i prezzi così bassi è molto semplice. Vendendo un prodotto a un prezzo stracciato, l’azienda perde soldi ma ha accesso ai nostri dati.

Una volta acquisiti, rivende quei dati ad altre aziende a un prezzo molto più alto che le consente di guadagnare. Il concetto, quindi, è sempre lo stesso: “se un utente non paga per un prodotto, è perché in quel momento è lui stesso il prodotto“.

La PDD Holdings ha chiaramente respinto tutte queste accuse, dichiarando di aver licenziato tutti gli sviluppatori che in passato avevano lavorato a Pingduoduo. Ammesso che questo sia vero, c’è molto altro di cui preoccuparsi. In primo luogo, Temu utilizza un modello di business che mette in ginocchio i negozi locali e distrugge milioni di posti di lavoro. A questo si aggiungono le accuse di utilizzo manodopera forzata e le considerazioni sull’impatto ambientale di un simile modello, che in futuro sarà chiaramente insostenibile.

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