Come ogni anno si avvicina il momento di spostare le lancette di un’ora indietro e prepararsi alle giornate più corte. Ecco quando tornerà l’ora solare in tutta Italia.
Dopo l’estate le giornate iniziano ad accorciarsi e il buio arriva sempre prima segnando l’inizio dell’autunno. Questo preannuncia il termine dell’ora legale anche per il 2023 e il subentrare dell’ora solare che ha l’effetto di far “guadagnare” un’ora in più di luce al mattino. Come sempre il cambio avverrà al fine settimana per non rischiare di creare confusione tra studenti e lavoratori.
Ormai manca circa un mese al momento fatidico poiché le lancette dell’orologio torneranno indietro di un’ora tra sabato 28 e domenica 29 ottobre. Per la precisione il momento esatto sarà allo scoccare delle tre di notte, orario che sarà di fatto annullato perché l’orologio un attimo dopo segnerà di nuovo le due.
Questa regola varrà per chi attiverà su smartwatch e cellulare la sincronizzazione dell’orario con quello del web. La buona notizia è la serata del sabato durerà un’ora in più per chi volesse approfittarne. In fondo qualche locale notturno potrebbe decidere di prolungare l’orario per sfruttare la notte in assoluto più lunga di quest’anno.
La storia dell’ora solare e dell’ora legale
Molti pensano che sia una convenzione antica ma in realtà questo cambio esiste in Italia solo dal 1966. Quell’anno entrò in vigore l’ora legale che negli anni ha dato prova di essere uno strumento utile per ridurre i consumi energetici per quanto riguarda l’energia elettrica. Permette infatti di conquistare un’ora di sole in più durante l’estate, dove si può essere produttivi senza dover ricorrere alla luce artificiale.
Nel corso degli ultimi diciotto anni l’ora legale ha consentito un risparmio energetico di quasi 11 miliardi di kWh. Per questo non molto tempo fa la società Change.org aveva organizzato una petizione per eliminare l’ora solare e tenere quella legale per tutto l’anno. Questo in teoria dovrebbe consentire un risparmio ulteriore di corrente oltre a non dover pensare a sincronizzare di volta in volta gli orologi.
Istituire un orario fisso senza modifiche creerebbe anche meno disagi ai cittadini e porterebbe dei benefici alla salute della popolazione. Se in autunno si guadagna un’ora di sonno in primavera quando c’è il secondo cambio la si perde e l’organismo subisce un certo stress prima di riabituarsi. Anche se la prima notte è quella di domenica da subito bisogna riprendere il ritmo. E voi cosa ne pensate di questa proposta che circola da anni?
