Cosa succede al cervello durante un arresto cardiaco? Uno studio rivela gli effetti premorte

Durante un arresto cardiaco, il cervello non si spegne immediatamente: ecco gli studi sulle esperienze premorte, sono incredibili

L’arresto cardiaco consiste nella cessazione dell’attività elettrica del cuore, di fatto, implica la perdita di coscienza e la cessazione di alcune attività vitali, come la respirazione. Avviene del tutto all’improvviso e, sebbene a volte dia dei segnali premonitori, molto spesso non sono così acuti da venire presi in considerazione. Gli studiosi hanno voluto capire il comportamento del cervello nel corso di un attacco cardiaco: ecco i risultati.

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Cosa succede al cervello durante un arresto cardiaco? Uno studio rivela gli effetti premorte-Newsmania.it

Quando una persona subisce un arresto cardiaco, la prima cosa da fare è quella di supportare tutti gli organi vitali nelle loro funzioni primarie, quindi iniziare subito con il massaggio cardiaco e con la respirazione bocca a bocca. Questo è da eseguire fino a quando la persona si riprende, quindi il cuore ricomincia a battere autonomamente o finché non arrivano i soccorsi. Ma cosa succede al cervello durante quei momenti? Ecco la risposta.

Il cervello durante l’attacco cardiaco: sogni, allucinazioni e premorte

A studiare questa particolare condizione del cervello è stata un’equipe di ricercatori della Grossman School of Medicine di New York. Attraverso le loro analisi, gli esperti hanno confermato che anche durante un attacco cardiaco il cervello resta molto attivo, a differenza del cuore. Questo potrebbe spiegare perché, chi sopravvive a un evento di questo tipo, spesso parla di ricordi chiari e nitidi di sogni, allucinazioni o esperienze premorte.

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Le scoperte lasciano senza parole per il rapporto tra cervello e arresto cardiaco-Newsmania.it

In alcuni casi, le persone riferiscono il ricordo di una separazione della mente e dell’anima dal corpo, a volte accompagnata da una visione della propria vita nei suoi momenti più importanti così come se fosse un film. Sebbene, fino a poco tempo fa, si pensasse che questi ricordi dei pazienti sopravvissuti fossero solo sogni o illusioni, secondo il team di New York sono qualcosa di diverso.

Per i ricercatori, infatti, in un momento di crisi come quello dell’attacco cardiaco il cervello disattiva i sistemi inibitori e recupera ricordi anche molto antichi, come quelli dell’infanzia. “Non sappiamo quali siano i vantaggi evolutivi di questo fenomeno. Ma sembra che aiuti le persone a passare dalla vita alla morte” ha spiegato uno dei ricercatori. Quattro pazienti su dieci, infatti, affermano che mentre i medici li stavano rianimando loro ne erano perfettamente al corrente, come se il loro cervello stesse capendo tutto.

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