La paura di essere disconnessi ha un nome (ed è anche pericolosa): cos’è la nomophobia

Hai il terrore di essere disconnesso dal Mondo? Non sei solo ma forse dovresti preoccuparti: ecco che cos’è la nomophobia e come si cura.

Nuove opportunità hanno generato nuove paure. È il prezzo da pagare per il progresso, in tutti i campi, anche in quello della tecnologia. L’avvento dei dispostivi come smartphone, Tablet o computer ha creato nuovi demoni nella nostra vita, oltre che facilitarci la vita incredibilmente e come mai avremmo pensato anche solo vent’anni fa. Ma la presenza di Internet e dei social ha peggiorato notevolmente la situazione, se si guarda la cosa dal lato negativo. Per esempio: sapevi che cos’è la nomophobia?

sai che cos'è la nomophobia?
Nomophobia, la paura della disconnessione – Newsmania.it

Si tratta della paura, anzi, della fobia di restare disconnessi. Potrebbe sembrare assurdo, un capriccio, eppure tantissimi giovani e giovanissimi – e non solo – ne soffrono e può essere una condizione veramente invalidante, tanto da richiedere supporto psicologico, talvolta psichiatrico. Allora come si fa per uscirne e per riconoscere i sintomi prima che sia troppo tardi?

Riconosci subito i sintomi della nomophobia e combattila prima che sia troppo tardi

Essere sempre connessi può sembrare un paradiso, soprattutto per i più giovani che vivono di social e interazioni digitali. Ma l’eccesso, come spesso accade, può portare ad una vera e propria dipendenza. La dipendenza da social e da internet in generale è considerata a tutti gli effetti un disturbo mentale da trattare con la cura dei professionisti. Lo stesso accade per la paura di essere disconnessi, che è il rovescio della medaglia della dipendenza da social.

sai che cos'è la nomophobia? la malattia dei nostri tempi
Nomophobia: come riconoscerla e perché è pericolosa

L’idea di stare isolati e non potersi connettere – magari per mancanza di segnale o di W-Fi momentaneo – genera preoccupazione ansia, palpitazioni, sudore fino a sfociare in veri e propri attacchi di panico. Quando questi sintomi sono anche soltanto accennati, è bene rivolgersi ad un professionista del settore, come uno psicoterapeuta e uno psicologia. Potrai con lui decidere le opzioni migliori per te, valutando il tipo di terapia adatta.

Se noti questi comportamenti in tuo figlio, prova ad approcciarti con delicatezza alla questione. Non vietargli di punto in bianco l’uso del telefono, non servirà a nulla. Parla e sii aperto, dimostra la preoccupazione che stai provando e cerca di trovare insieme a lui una soluzione adatta. Non imporre il tuo giudizio, è un momento delicato, non trascinarlo dallo psicologo contro la sua volontà, ma sii paziente e comprendilo, ascoltando quello che ha da dire.

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